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In ambienti aridi del Mediterraneo, la crescente domanda irrigua nei settori agricoli, civili ed industriali, non sempre è soddisfatta dalle risorse idriche disponibili.

A causa dell’effetto dei cambiamenti climatici, inoltre, il peggioramento della qualità dell’acqua dovuto all’intenso sfruttamento degli acquiferi, principalmente quelli costieri, sta provocando rapidamente drastiche limitazioni. La combinazione di questi fattori giustifica l’interesse verso l’individuazione di risorse idriche alternative ed in particolare verso il riuso di acque reflue civili e industriali in agricoltura. Tale risorsa non convenzionale fornisce da un lato in modo naturale sostanze nutrienti al terreno con risparmio nei costi di trattamento e dall’altro può rilasciare significative quantità di sali nel terreno in funzione del trattamento, incrementando la tendenza alla salinizzazione dei suoli. Per tali ragioni è fondamentale applicare un sistema di monitoraggio della salinità dei terreni irrigati con acque non convenzionali in grado di controllare la sua evoluzione nel medio-lungo periodo. In tal senso le misure geofisiche ad induzione elettromagnetiche si sono rilevate un efficace strumento di controllo della conducibilità elettrica ECa, strettamente correlata alla salinità.
Nell’azienda agricola Fiordelisi tali misure hanno consentito di analizzare la tendenza alla salinizzazione di nove parcelle coltivate con pomodoro e irrigate con acque dolci e differenti acque reflue trattate.

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Contatti:
Lorenzo De Carlo – Istituto di Ricerca Sulle Acque, sede di Bari – lorenzo.decarlo@irsa.cnr.it

 

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