L’articolo pubblicato sulla Rivista “Environmental Science & Pollution Research” considera gli effetti della riduzione delle emissioni in atmosfera durante il lockdown 2020 sulla chimica delle deposizioni atmosferiche e delle acque superficiali in alcuni siti in un’area a Sud delle Alpi (Regione Piemonte, Italia, e Canton Ticino, Svizzera). I dati, provenienti da network di monitoraggio a lungo termine (ICP WATERS, LTER) mostrano come nel 2020 sia le concentrazioni che le deposizioni di SO4 e NO3 siano risultate significativamente inferiori alla media di lungo periodo (− 54% e − 46%). Questo effetto è stato attribuito alla diminuzione delle emissioni, soprattutto di NOx, verificatosi a seguito delle limitazioni alla mobilità durante il lockdown. Le emissioni di NH3, e conseguentemente le deposizioni di NH4, non hanno invece subito effetti, essendo principalmente legate alle attività agricole e zootecniche.
I siti acquatici in aree remote (laghi alpini e torrenti d’alta quota) hanno mostrato una risposta evidente alla riduzione degli apporti di S e N, soprattutto in termini di un calo delle concentrazioni di NO3 nelle acque. Questi risultati confermano la rilevanza dei programma di monitoraggio a lungo termine e il ruolo degli ecosistemi acquatici in aree remote come indicatori delle variazioni delle emissioni atmosferiche di inquinanti. Lo studio conferma inoltre l’elevato potenziale delle politiche nazionali e internazionali per la riduzione delle emissioni nel produrre ulteriori miglioramenti della qualità delle acque in aree sensibili.
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Michela Rogora – Istituto di Ricerca Sulle Acque, sede di Verbania – michela.rogora@irsa.cnr.it